Come possiamo dunque proteggerci da questa luce visibile, se lavoriamo davanti al computer e viviamo incollati al cellulare? Chi pensa che i normali filtri solari risolvano il problema si sbaglia. È con questo in mente che sviluppiamo la ricerca per produrre prodotti con attività di protezione dalla luce blu.
"Abbiamo sviluppato il nostro modello per valutare il danno della luce digitale sulla pelle e abbiamo identificato che è come se 'vedesse' la luce e avesse i suoi meccanismi biologici alterati a causa dell'esposizione", afferma l'esperto.
Per questo, diversi campioni sono stati testati su modelli di pelle bio stampati in 3D (dopotutto, non abbiamo testato sugli animali). Il team di Ricerca e Sviluppo ha concluso che i campioni con una crema solare ad ampio spettro - che offre una maggiore protezione dai raggi UVA e UVB - sono in grado di proteggere la pelle dai danni causati anche dall'esposizione alla luce LED blu. Questa protezione può essere ancora migliore se abbinata all'uso di una certa concentrazione di pigmenti.
Ed è così che è nato il Protector Whitening SPF 70, di Chronos. La sua concentrazione ideale di pigmenti e filtri, funge da barriera alla luce blu, prevenendo danni come l'invecchiamento precoce e la comparsa di zone scurite. Inoltre, questa crema solare colorata uniforma il tono della pelle, protegge dai raggi UVB e UVA, schiarisce le aree scure e può essere trovata in due tonalità: medio chiaro e medio scuro.
Natura ha prodotti specifici che sono disponibili sul sito web:www.natura.com.br/consultoria/figueiredoconsultor